martedì 22 gennaio 2013

Dieci meravigliosi artefatti che nessuno vorrebbe possedere

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Avete presente quei giocatori che, dopo tre sessioni, già scalpitano per avere oggetti magici e meravigliosi? Insomma, quelli che ti guardano con gli occhi pieni di speranza appena abbattono un coboldo malato di colera, aspettandosi irrazionalmente che tu faccia trovare loro un cannone particellare +13 fra i resti di quel povero corpicino misero e smunto.
Spesso ci mettono poco a capire che quando parlavi di ambientazione Low Fantasy non intendevi un racconto epico pieno di loot nei Paesi Bassi, ma alcune volte no, niente, insistono. 
Che fare, allora? Semplice, date loro quel che vogliono, soltanto ironicamente.
È per questo che vi offro oggi dieci artefatti di immenso valore comico, assolutamente inutilizzabili, che ricorderanno ai potenziali munchkin perché tu sei il master e loro invece ciccabum.


Lama incantata di ser Cerchiobotte

Forgiata durante la par condicio per l'elezione del ciambellano di corte, è stata per anni l'arma preferita di ser Uldrych Cerchiobotte, un guerriero neutrale sempre piuttosto confuso su chi fossero i nemici e gli amici.
Questa fantastica spada a due mani ignora l'armatura, il suo danno base è pari a sessanta e assicura un critico per turno. Non volendo però scontentare nessuno o passare come un'arma violenta e antidemocratica, curerà chi ha appena ferito degli stessi danni inferti, annullando per giunta ogni status negativo presente sul suo obiettivo come forma di risarcimento morale.


Scettro della Transustanziazione

Una mazza per chierici malvagi, capace di creare un temibile golem di pane e vino con le fattezze di chi la impugna. Essendo però un dono del dio Rotfl, signore supremo del dominio degli Scherzoni, uno dei compagni del chierico verrà charmato per due giorni e sentirà il bisogno urgente di denunciarlo per genocidio, stupro rituale, lancio di mortaretti sulla folla, scarsa igiene dentale e furto di cervi del re, condannando di conseguenza il possessore dello scettro alla pena capitale.


Stivali del Retrotasporto

Cuciti e incantati da Maculay Saudade, un vecchio mago nostalgico dei bei tempi andati, queste calzature prodigiose permettono a chi le indossa di teletrasportarsi una volta al giorno, sebbene la sua caratteristica più interessante sia l'istantanea modifica della scheda del personaggio, che da quel momento dovrà utilizzare il regolamento dei manuali di una vecchia edizione scelti a caso. Se la classe del personaggio colpito dalla magia è stata creata soltanto nell'ultima versione, egli diventerà sempre un halfling della prima ristampa di D&D.


Guanti delle immagini illuse

Il povero Cyril Cuckoo, un artigiano elfico famoso per le sue creazioni in pelle, non è mai riuscito a esprimere al massimo il suo potenziale sartoriale a causa di un forte disturbo di identità multipla. Prima di credere di essere un Tarrasque e morire di fame rannicchiato al suolo, Cyril è però riuscito a donare al mondo i suoi migliori guanti magici.
Applaudendo, vengono create delle copie illusorie di chi li indossa, una per ogni battito di mani. Ognuna delle copie non scompare fin quando non viene uccisa, possiede le stesse abilità del proprietario e lo stesso equipaggiamento, compresi i guanti. Le copie sono così convincenti da considerarsi esse stesse reali e autentiche, al punto da credere che gli altri sé, compreso quello vero, siano in realtà le sue invocazioni.
Spesso ogni copia richiamerà altre copie per combattere quelle copie che considera usurpatrici, con risultati per niente scontati ma quasi sicuramente spiacevoli.


Cotta Adolescenziale

Creata intrappolando l'anima di un giovane drago rosso, questa cotta di maglia senziente rende il suo possessore immune al fuoco, estremamente resistente ai colpi fisici e immune agli effetti magici.
La natura ancora acerba del drago si rivela però piuttosto pericolosa nel caso si innamori di un mortale, cosa che capiterà piuttosto spesso e per i motivi sbagliati. L'armatura a quel punto perderà i suoi incanti, non vorrà farsi indossare chiedendo di essere lasciata in pace per vivere la sua vita, si comporterà in maniera aggressiva e conflittuale con il suo proprietario che inizierà a chiamare papà, accusandolo di non capire i suoi sentimenti. È soltanto una fase naturale della crescita ma, visti i tempi di maturazione di un drago, è difficile che chi la indossi viva abbastanza per vederne la fine.


Specchio della Ruvida Franchezza

Si dice che sia stato creato da una strega bulimica e autodistruttiva per punirsi della sua inadeguatezza, seppure non ci siano prove che ne possano affermarne la veridicità.
Questo specchio magico riesce a smascherare ogni forma di invisibilità, metamorfosi, camuffamento di qualsiasi creatura alle spalle di chi ne fissa la sua superficie; può addirittura scoprire istantaneamente ogni menzogna proferita e scoprire l'allineamento dei soggetti che riesce a inquadrare. 
La sua naturale vena critica si rivela un problema anche per chi lo usa, poiché i suoi difetti fisici verranno accentuati, le sue colpe sottolineate e certo non mancherà di dare la sua opinione diretta e brutale sul suo proprietario, defraudandolo istantaneamente di ogni stilla di autostima e abbassando il suo carisma di dieci punti secchi.


Anello della sobria metamorfosi

Artefatto perfetto per chi non vuole dare nell'occhio, questo gioiello è capace di cambiare la natura fisica del suo possessore ogni volta che egli lo desidera.
Creato da un mago umano razzista e narcisista, permette di mutarsi soltanto in nani alti, microgiganti, elfi dalle orecchie arrotondate e in gemelli umani di se stessi, con il risultato che non vi sono differenze sostanziali fra prima e dopo il suo utilizzo, se non per uno strano accento germanico e i capelli biondi.


Cappello del poliglottismo popolano

Dietro all'umile forma di un cappello di paglia, si cela un artefatto capace di tradurre istantaneamente ogni lingua parlata o morta di ogni dimensione conosciuta o meno. Tarata però su un'intelligenza semplice e illetterata, il suo vocabolario è formato da una trentina di parole, di cui venti sono insulti, sette termini legati alla pastorizia e tre alla coltura delle rape. Ne è sconsigliato l'utilizzo di fronte a famiglie reali o a demoni piuttosto irascibili.


Famiglio migliorabile

Dentro uno scrigno dorato e finemente intarsiato, che pure richiede espressamente con una runa magica di non essere aperto per alcun motivo, si cela un imp zoppo, con un'ala più piccola dell'altra e una parlantina sconnessa e balbettante. Appena liberato, si legherà indissolubilmente al suo salvatore e non vi sarà modo di eliminarlo senza provocare la morte del padrone. Il famiglio farà tutto ciò che è nelle sue possibilità per aiutare il gruppo, ma purtroppo le suddette possibilità sono davvero, davvero limitate. Non è raro che arrechi danni irreversibili ogni volta che offra la sua scheletrica mano.


Monocolo del Déjà Vu

Lente dalla foggia elegante posseduta da un erudito dal forte senso autocritico, questo artefatto ha il potere di rimandare indietro nel tempo di cinque secondi il suo proprietario ogni volta che esso compia un'azione dissennata o affermi una cosa chiaramente errata. Per la natura stessa della trama spazio-temporale, ciò che è già accaduto nel futuro non può essere modificato, pena l'implosione della realtà, perciò non si può fare altro che ripetere lo stesso errore nello stesso identico modo, con l'ovvio imbarazzo che ne consegue.

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