Ok, sembra che ultimamente io ce l’abbia con la Marvel, ma
dovete ammettere che stanno tirando fuori storie sempre peggiori!
La serie del nuovo Venom, ovvero il caporale Flash Thompson,
era partita con spunti veramente interessanti (chi non vorrebbe una spy story
con un protagonista dotato del simbionte più amato?), ma lentamente è
degenerata sempre di più, fino a diventare qualcosa di irriconoscibile:
castrato chimicamente il povero costumino che tentava di prendere il controllo
di Flash, la Casa delle Idee ha dovuto aggiungere qualcosa per rimanere nella
tematica di supereroi con super problemi; in questo caso il nostro si è trovato
con un demone intrappolato nell’anima e un marchio infernale che lo rende uno
dei potenziali nuovi signori dell’inferno.
Ma se già questa storia fa acqua da tutte le parti, è con il
numero 30 che vediamo dove ci porterà il futuro: infatti il nostro beneamato,
dopo essersi trasferito a Philadelphia, si trova ad affrontare gli U-Foes (dio
mio, gli U-Foes, ma come si fa nel 2013 ad avere ancora questi qua in giro?)
insieme alla dolce e tanto tenera Valchiria, che a quanto pare è una sua
trombamica (sigh). Durante la battaglia finale, Flash impazzisce e viene
posseduto da… non si sa bene che cosa.
Infatti da una parte abbiamo il costume, dall’altra il
demone, dall’altra ancora lo spirito del buonsenso che ha deciso di fare un
passo indietro, e alla fine quello che viene a mancare, oltre al controllo di
Flash, è solo l’interesse del lettore, che si aspettava un qualcosa di diverso
dal solito e invece si ritrova con l’ennesimo portatore di Venom che per
l’ennesima volta perde il controllo, solo con l’aggravante che ci buttiamo
dentro anche Mephisto che da One More Day in avanti sembra avere un
feticismo per tutti quelli con il costume da ragno.
Gli U-Foes poi non si possono proprio vedere; a parte il
fatto di essere una brutta copia dei Fantastici Quattro (ma ci rendiamo conto
che la Casa delle IDEE si copia da sola i propri personaggi?), la loro unica
altra qualità è quella di essere facilmente sacrificabili, ma Flash non ne
approfitta facendone fuori almeno uno (il primo demone alieno cannibale con
un’anima, sarà magari perché lo spirito infernale è quello di Geppo?).
Ovviamente Valchiria assiste a tutto il casino che Venom
combina e non solo non interviene, ma quando lui le fa giustamente notare che
non è che ti diano proprio il premio di eroe del mese se hai un costume vivente
cannibale, un demone nell’anima e sei marchiato per diventare un signore
dell’inferno, lei risponde con una frase che si potrebbe riassumere così: “E
chi se ne frega?”.
Ok, il nostro *cough cough* eroe *cough cough* ci regala
quindi un monologo e il fumetto si chiude così, lasciandoci con alcune domande
in testa: «Ma che cazzo è? C’era davvero bisogno di montare tutta ’sta
messinscena per metterci di nuovo il Venom di un tempo? Ma le metanfetamine
alla Marvel le danno con il piano sanitario?».
Domande che non solo non avranno risposta, ma saranno solo
le prime di una lunga serie. Unica nota positiva è la riapparizione di Eddie
Brock, fuso con il simbionte Toxin, che è tornato a fare il vigilante e che
sembra di nuovo fuori come un balcone. Considerando che Brock ha cambiato più
simbionti che vestiti, non ci resta che chiedere: questa sottotrama ci porterà
da qualche parte o sarà come con l’Anti-Venom (sigh)?
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