mercoledì 14 novembre 2012

Opinioni da master: quando il banale è bello

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Caro giocatore,
passi la voglia di emulare le gesta dei propri beniamini, passi la necessità di interpretare qualcosa di lontano da sé. Posso anche sorvolare sulla persistenza con cui mi costringi a comprare manuali aggiuntivi soltanto per stare dietro alle tue scelte di ruolo curiose, tipo il pizzaiolo dei Piani Esterni con regole custom trovate su un forum uzbeko.
Ma ti prego, ti scongiuro: dona al mondo un personaggio giocante normale. Qualcuno con cui riesca a creare un legame empatico e non una creatura per cui debba buttare ore soltanto a capire dove abbia gli occhi.
Ma non è un problema strettamente morfologico; tale è la tua voglia di sorprendere gli altri giocatori, che il ragazzino efebico armato di spadone (con problemi d'identità) o l'emulo sociopatico di Wolverine (con problemi d'identità) si sono tramutati nelle basi necessarie su cui costruire il tuo avatar. Qualcuno, probabilmente fatto di colla e melassa, ti ha convinto che un PG per essere interessante debba schiumare di rabbia, provare senso di rivalsa, possedere le cicatrici di un passato oscuro e, in generale, debba comportarsi come un perfetto stronzo.
E invece no, e invece è il male. Se non si parte dal banale per costruire qualcosa che nella progressione diventi eccezionale, si rischia di rompere il balocco. E me. E le pudenda di me.


Clicca per ingrandire. Poi se non vuoi, oh, io ti capisco, eh.


D'ora in poi, caro giocatore, considererò un tuo personaggio affine alle mie campagne soltanto se rispetta almeno il 75% dei punti qui riportati:

  • non ha avuto un'infanzia particolarmente turbolenta;
  • se mai avesse avuto una triste infanzia, non veniamo resi partecipi della cosa;
  • ha genitori umani, preferibilmente non adottivi;
  • il suo luogo di nascita non viene bruciato né polverizzato;
  • non ha parenti o amici stretti che vogliono misteriosamente trucidarlo;
  • ha una corporatura normodotata, iridi e pupille comuni, arti perfettamente nella media anatomica;
  • nel caso sia un uomo, assomiglia a un uomo. Nel caso sia una donna, non assomiglia a una mucca antropomorfa;
  • non parla né troppo né troppo poco;
  • ha una postura e una camminata neutre e cercherà di non dare nell'occhio con atteggiamenti à la Tony Manero;
  • non possiede nessuna aura di mistero, ché non c'è alcun piffero di mistero da svelare;
  • i suoi capelli sono di un colore considerabile naturale e rispettano la vigente legge di gravità;
  • il sistema limbico non ha disfunzioni, permettendogli una vita senza amnesie e ricordi sfuocati;
  • ogni sua abilità peculiare e/od ogni potere se l'è guadagnato con anni di sforzi e di studio;
  • se ha superpoteri, ne gioirà. La sua capacità di alzare case con un mignolo o sparare raggi dalle narici non lo farà sentire solo né vorrà dannare il fato per averlo reso diverso;
  • ha un'etica e una morale "grigia". Può percorrere il suo cammino senza donare reni ai primi stronzi in dialisi che passano o, al contrario, senza uccidere un vecchietto per una basetta leggermente bistonda;
  • non disdegna il gioco di squadra quando può portare risultati migliori rispetto al ridicolo approccio da Lupo Solitario;
  • Dio o gli dèi rimangono per lui un enigma come per tutti i mortali, non presenziando Egli o Essi in alcuna maniera nella narrazione del suo passato;
  • nel caso incontri la propria nemesi durante l'avventura, non passerà un'ora a recitare una versione alcolica di Amleto, calando il ritmo e le palpebre dei partecipanti. Un bel calcio sulle noci, una gomitata sul setto nasale e passa la paura;
  • se gli uccidono la/il fidanzata/o e/o il migliore amico, gradisce vivere il suo lutto lontano dagli occhi di tutti, possibilmente senza strepitare come se gli fossero finiti i biscotti con ancora del latte nella tazza;
  • non diventa amico di qualcuno che cercava di ucciderlo per un fraintendimento. Lui sa che in un tribunale qualsiasi è considerato tentato omicidio comunque;
  • sarà capace di rispondere con tutto lo spettro di reazioni umane a stimoli esterni. Anche un depresso sorride, ogni tanto.
Insomma, fa' sì che siano le sue azioni nel presente e non i ricordi del suo passato a definirlo. Gioca un PG che assomigli al ragioner Filini e guadagnati il rispetto con la qualità del ruolismo e la forza delle tue scelte.
Dopo, e solo dopo, potrai tornare a giocare un orfanello mezzogigante draconico affetto da sindrome bipolare.

Con affetto,
il DM

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