lunedì 4 febbraio 2013

Dota 2 is killing me softly

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Domenica pomeriggio.
Fuori c'è un sole meraviglioso e il parco di fronte a casa risplende come un miraggio primaverile.
Hai dormito sei ore scarse dopo un sabato di bagordi, ma ti sei alzato dal letto lucido, tonico e perfettamente riposato. Una di quelle poche volte in cui i famigerati cicli del sonno hanno funzionato e non ti sei svegliato di soprassalto durante la fase REM urlando «No, Signore dei Granchi di Fuoco, non avrai le mie pantofole!» o qualcosa del genere.
Il parentado ti ha costretto a un tour gastronomico da matrimonio greco, eppure il tuo apparato digerente ha già smaltito in scioltezza le innumerevoli portate, per giunta senza l'aiuto del grappino sturacessi fatto in casa dallo zio semi-alcolista.
La tua passione calcistica, molto stranamente, non ha richiesto il suo consueto tributo di sangue, bestemmie, calci potentissimi agli spigoli dei mobili e urla inumane. Partita vinta, grandi festeggiamenti e pagelle che faranno schizzare le tue possibilità di vittoria nel prestigioso torneo “Moscardelli” di fantacalcio del circolino.
Prima delle sei e del conseguente aperitivo domenicale molto urbano, ti senti insomma un piccolo dio dorato. Quando, verso le cinque, un tuo amico passa per il caffè e un paio di partitine in doppio su console, sei piuttosto certo che sarà una giornata che niente potrà rovinare. Niente.

E poi succede che hai Steam aperto. E il tuo amico vede che nella lista dei titoli installati spicca Dota 2, con il suo centinaio di ore giocate. E si incuriosisce, l'adorabile sodale, vuole sapere com'è. Abbozzi un sorriso, ti volti dall'altra parte, sbiascichi un «Non male» a bassa voce, sperando che l'accettabile compare non ti chieda altro. Non ha mai avuto nessun interesse per i MOBA, i Multiplayer Online Battle Arena, e non vi è alcun motivo che in una domenica come questa, una domenica così bella, debba iniziare a maturarne un po'. Ti allontani dal pc con la scusa della moka che gorgoglia e borbotta, sperando con ogni fibra del tuo essere che in tua assenza l'indisponente socio abbia acceso l'Xbox e stia preparando gli arcade stick per una sfida a Street Fighter IV.
Quando torni indietro con il vassoio pieno, lo vedi invece ancora davanti al computer, a osservare la schermata principale di Dota 2. Le tue mani tremano un po', e con loro il vassoio. Fai un bel respiro e sai, con una punta di fatalismo, che ora arriverà la domanda. Un quesito intrinsecamente sbagliato, per niente indicato a una domenica pomeriggio così bella.
«Mi fai vedere come si gioca?» dice. Tu lo osservi come se fosse una creatura aliena che ti ha chiesto di cacare in un tubo per fare il pieno di carburante alla sua nave spaziale. Non coglie il tuo sguardo disarmato e ti fa posto accanto a sé, cedendoti la postazione di gioco.



Ti siedi e fai iniziare la ricerca di una partita. Lui sorride, scherza, non ha assolutamente compreso la gravità dell'avvenimento, non immagina proprio cosa ti stia facendo. Bastardo. 
Alla selezione dell'eroe cerchi di andare sul sicuro, vai di Bounty Hunter, ché almeno puoi sempre scappare quando incontri l'ennesimo personaggio di cui ancora non sai assolutamente un tubo. 
La partita inizia e pare andare benone, accumuli esperienza e oro, i tuoi avversari non sono aggressivi e la tua lane è piuttosto sicura. 
L'infame al tuo fianco commette però il secondo errore di fila. Imperdonabile, più dell'altro. 
«Be', alla fine non mi sembra così complicato come si dice in giro.» 
Ti volti e non c'è rabbia nei tuoi occhi. No. Sono ricolmi di tenerezza. Come un novello Gesù, chiedi perdono a Gabe perché chiaramente non sa cosa sta dicendo. Intanto i tuoi alleati russi che parlano esclusivamente in russo e scrivono soltanto in russo iniziano a morire come mosche, perdete due torri e il Pudge davanti a te si è fatto furbo, ha riempito la lane che condividete di sentinelle e ti prende continuamente con il suo gancio da macellaio. 
Mentre sei lì a sfoderare la tua migliore interpretazione di un quarto di manzo al sangue, la chat inizia a essere sommersa di scritte in cirillico. La delicata Crystal Maiden della tua squadra scopri avere la voce di un rude boscaiolo moscovita e, sebbene tu non lo possa sapere con certezza, hai come l'impressione ti stia insultando.
Gli avversari vi divorano, vi annichiliscono, sono nella vostra base dopo mezz'ora. Il Pudge in chat ti deride, ti chiama per nome, afferma di conoscere molto bene le virtù amatorie di tua madre. L'Ancient esplode. Avete perso, con ignominia, per giunta. Quello che non ha più alcun diritto di ritenersi tuo amico fa spallucce e si alza in piedi.


«Ganzo. Andiamo a prenderci uno spritz, ora?»
Non gli rispondi. Sei svuotato, svilito, triste come un clown a una conferenza di psicologi freudiani. Lo saluti, gli dici che non stai troppo bene. Sai, ti dà fastidio la luce del sole forte, hai dormito poco, non hai per niente digerito i peperoni alla nizzarda e Jovetic, nonostante il gol, è ancora in una brutta fase involutiva.

Se ne va com'è venuto e sei di nuovo solo, con un'ennesima sconfitta sul groppone e due tazzine da lavare. Ami Dota 2, lo ami davvero, ma quando non riesce a gratificarti ti annichilisce. È veleno dolce, dolcissimo, sai che ti fa male ma non riesci ad abbandonarlo.
Prima di buttarti in un'ennesima partita sperando che il fato non ti sia avverso, noti la decina di inviti disponibili per la beta nel tuo account. Le tue labbra si increspano in un sorriso malvagio, da Prof di Mignolo e il Prof. Selezioni la mail dell'amico e gli invii una copia gratis. Aggiungi in calce un «Così ci giochiamo insieme :)».
Se ti devi avvelenare in una domenica così bella, ti porterai più gente possibile con te.



A proposito di inviti alla beta: ho una proposta allettante per chi ha avuto la pazienza di arrivare fin qua e non possiede Dota 2. Se volete una copia omaggio, scrivetemi una mail all'indirizzo redazione.lokee@gmail.com o, se non avete problemi di privacy, indicatemi il nome del vostro account Steam fra i commenti.
No, non è un concorso. No, non dovete fare niente di particolare. No, non mi paga Valve (magari) né sto cercando di tirare su il contatore delle visite. Semplicemente mi pare uno spreco avere giochini gratis e tenerli a macerare nel mio inventario di Steam. Quando saranno finiti, vi avvertirò qua sotto.

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7 Response to Dota 2 is killing me softly

4 febbraio 2013 alle ore 17:11

Non è che potresti mandarne una copia a me? Il mio account Steam è Saixerion.

Boulala
4 febbraio 2013 alle ore 17:18

Ti ho scritto nella sezione Contattaci, spero vada bene ;)

Lokeebot
4 febbraio 2013 alle ore 17:19

Certamente. Accetta pure la mia richiesta di amicizia e ti invio subito l'invito. Se invece preferisci avere la lista amici intonsa da estranei, mi mandi una mail a redazione.lokee@gmail.com con oggetto "Dota 2" e va bene lo stesso :).

Davide
4 febbraio 2013 alle ore 17:20

Ho iniziato a seguirti qualche giorno fa dopo aver letto il post su path of exile, essendo stato in qualche modo uno di quelli che mettevano in guardia la gente riguardo D3 nonchè giocatore della beta di Exile. Ho letto con piacere anche questo post, per molti aspetti credo riassuma il punto di vista di molti videogiocatori...


Se hai ancora una copia di Dota 2 magari lo provo anche io, il nome account è meldon90.

Lokeebot
4 febbraio 2013 alle ore 17:24

Non mi è ancora arrivata la mail, accipigna. Nel caso non trovi l'invito nella casella di posta, probabilmente significa che sono un cretino e ho spadellato le impostazioni del form dei contatti. Altrimenti mi scrivi direttamente a redazione.lokee@gmail.com e risolviamo la questione subito :D.

Lokeebot
4 febbraio 2013 alle ore 17:24

Roger that!

Boulala
4 febbraio 2013 alle ore 17:29

Email inviata!

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