martedì 12 febbraio 2013

Un'indagine socio-antropologica nel mondo dei Giocatori Schiappa - Parte Quinta

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L'Attore


Caratteristiche macro e meso sociali

  • È spesso colpito dalla sindrome del pescatore, perniciosa malattia mentale in cui ogni suo minuscolo risultato viene ingigantito proporzionalmente al numero di persone presenti durante la narrazione delle sue gesta. L'atto di ispezionarsi il naso in cerca di preziose caccole, di fronte a cento persone, potrebbe tramutarsi in un racconto dai toni epici zeppo di intrighi, tradimenti, grandi slanci eroistici e inevitabili scene di sesso dettagliate con una focosa mora maggiorata che, nonostante nessuno la conosca, è sempre presente in ogni suo colorito aneddoto.
  • Per una sorta di deformazione professionale (per quanto un Attore non abbia davvero mai recitato in vita sua), tende a caricare le sue reazioni con un pathos eccessivo e in genere fuori luogo. Durante il funerale della nonna potrebbe inginocchiarsi al suolo, piangere scompostamente, maledire un dio lontano e cinico, insensibile alle sofferenze mortali, nel caso in cui il cellulare non abbia sufficiente segnale di campo per giocare a Ruzzle in chiesa.
  • Nonostante il termine "introspezione" sia per lui al massimo un sinonimo di visita alla prostata, l'Attore si ritiene una persona sensibile, introversa e riflessiva. Ama parlare di animo umano e dell'importanza dei sentimenti come carburante del vivere quotidiano. È un peccato che in realtà sia empatico come un cocomero acerbo e l'unica persona con cui si rapporti in maniera sana è la focosa maggiorata di cui sopra, probabilmente grazie alla sua caratteristica straordinaria di non esistere davvero.

Dinamiche di azione nella fattispecie ruolistica

  • L'Attore si siede al tavolo di gioco in religioso silenzio, con espressione neutra, generalmente indossando un maglioncino nero a collo alto. Sistema la scheda di fronte a sé, fissandola con intensità, e mormora qualcosa a bassa voce, chiudendo gli occhi e portandosi una mano a sfiorare le tempie. Per dieci minuti buoni, nessuno può disturbarlo senza rischiare uno schiaffo fortissimo dietro l'orecchio. Ad un tratto cambia postura, tono di voce, inflessione dialettale e il suo volto diventa fin troppo espressivo. Per quanto a prima vista sembri un chiaro segnale di costipazione, l'Attore è semplicemente entrato nel personaggio. Un personaggio in genere scritto malissimo e piatto come una tavola da stiro.
  • Nei momenti cruciali della sessione, l'Attore capisce che sia il momento giusto per sfoderare la sua migliore interpretazione. Purtroppo significa sentirlo gridare con voce rotta per ore e ore, convinto da un certo cinema italiano per trentacinquenni disastrati che le emozioni non siano mai espresse sotto voce. Se viene contrariato e fuori è brutto tempo, scapperà di casa per correre a perdifiato per strada, mischiando le sue lacrime con la pioggia, prima del classico urlo liberatorio su campo lungo in mezzo alla natura incontaminata. Non è un caso che quasi tutti gli Attori abbiano ricevuto denunce per schiamazzi notturni o addirittura per atti osceni in luogo pubblico (denudarsi per mostrare come "la recitazione si faccia carne" è un evento non comune, ma tutt'altro che raro), vissute tutte con l'orgoglio di un emulo di Carmelo Bene.
Con qualche piccola differenza nel talento e nella tecnica, ma sono sottigliezze.
  • Alla spartizione del bottino, spende almeno trenta minuti a riflettere su quali oggetti diano al personaggio "sensazioni positive", a prescindere dalla loro effettiva utilità. Questo crea situazioni spiacevoli, come vedere un suo ladro sottrarre una mazza a due mani a un povero barbaro altrimenti disarmato per "esplorare la crudele fisicità della guerra da una prospettiva più intima".
  • Durante il turno di combattimento, non farà assolutamente niente, preso com'è dal chiedere costantemente al master quali dovrebbero essere le motivazioni del suo personaggio che giustifichino l'uso della violenza, non accontentandosi del semplice istinto di sopravvivenza. In genere gli scontri si concludono con lui che urla disperato in faccia ai crudeli compagni di viaggio, mentre quest'ultimi vengono smontati pezzo per pezzo da qualche golem decisamente meno turbato dal sangue.  

Criticità relazionali in contesto di tavolo

  • Per lui la messa in scena e l'interpretazione sono gli unici aspetti da preservare in una partita, quindi spesso barerà sui tiri di dadi e su i modificatori della scheda pur di fare andare le cose secondo il suo personale copione. E non sempre tale copione prevede la vittoria del gruppo, purtroppo, ché il suo amore per le tragedie supera le misere soddisfazioni di un lieto fine. Potrebbe capitare che voglia reinterpretare Le mie prigioni di Pellico, facendo finire tutto il party a rompere pietre in miniera a mani nude fino alla fine dei loro giorni.
  • Un Attore è in genere completamente impermeabile al meta-gioco, considerando gli scopi dei giocatori completamente ininfluenti sulle possibili azioni dei personaggi. Per quanto sia di per sé una concezione nobile, spesso gioca personaggi tragici ed estremi, al limite della follia, con il risultato che gli altri partecipanti saranno costantemente impegnati dal risolvere le sue sciocchezze autodistruttive, perdendo completamente gli obiettivi della campagna.

Chiavi interpretative e prassi attuative per la risoluzione del conflitto

  • Sfidare l'Attore a interpretare un personaggio creato dal master, in modo da dimostrare la sua duttilità come giocatore. Ovviamente il personaggio sarà muto e paralizzato dal collo in giù rendendolo inoffensivo, ma permettendo all'apprendista teatrante di sbizzarrirsi quando si tratta di cagarsi addosso con stile sulla carrozzina.


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2 Response to Un'indagine socio-antropologica nel mondo dei Giocatori Schiappa - Parte Quinta

sno
13 febbraio 2013 alle ore 03:31

"un evento non comune, ma tutt'altro che raro"
quindi:

vvvv

sno
13 febbraio 2013 alle ore 03:31

non guardate le "v". il blog non da la possibilità di vedere il messaggio in anteprima e così ho sbagliato ad impostarlo xD
comunque intendevo la terza a partire da sinistra :P

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