Far Cry 3 è davvero strano. Non parlo del gameplay né dello stile, tutto sommato assai simile ad altre iterazioni della serie. Piuttosto la sua narrazione e il ritmo impartito alla storia mi sono sempre sembrati dissonanti e in contrasto con le parti giocate.
Hai venticinque anni, sei un cretino di Los Angeles che va in vacanza con gli amici colonizzando un posto pacifico con le solite puttanate ganassa da "cultura americana dominante". Eppure subito dopo il primo tutorial diventi una sorta di macchina da guerra, capace di maneggiare qualsiasi strumento di morte con una naturalezza assai sospetta, la tribù locale senza un motivo logico decide che sei un prescelto e stermini l'intera popolazione di pirati e tagliagole praticamente da solo. Tutto questo mentre veniamo investiti da una quantità incredibile di rimandi a film e libri che vedono un occidentale unirsi ai selvaggi (da Balla coi Lupi a L'ultimo samurai), decidendo di salvarli da ciò che lui stesso rappresenta, culturalmente e socialmente parlando.
All'inizio pensavo soffrisse di semplice disturbo bipolare, come spesso succede quando non si riesce a riprodurre in gioco l'atmosfera che si vuole ricreare nelle cutscene (vedasi Uncharted o il recente Tomb Raider, con due personaggi avventurosi, tutto sommato politicamente corretti, normali e buoni che compiono genocidi con la semplicità che ci si aspetterebbe da uno psicopatico imbottito di anfetamine).
Grattando la superficie però, la storia di Far Cry 3 è una parodia di proporzioni gargantuesche, imbottita di cliché con il solo scopo di far chiedere al giocatore se, tutto sommato, il protagonista non sia un narratore piuttosto bugiardo e infantile, affascinato dall'idea di entrare nella tana del Bianconiglio per una volta nella sua vita (non è un caso ci siano tantissimi riferimenti ad Alice nel Paese delle Meraviglie).
Il doppio finale (che non rivelerò, non vi preoccupate), poi, è un enorme vaffanculo al giocatore che ribalta tutte le sue aspettative e gli fa chiedere se non abbia sbagliato approccio sin dall'inizio.
Come ha riferito in un'intervista su The Penny Arcade Report il lead writer del gioco, Jeffrey Yohalem, il problema è che non tutti hanno colto l'assurdità della storia. Siamo così abituati a narrazioni videoludiche esagerate, stupidamente enfatiche e inverosimili che moltissimi hanno preso Far Cry 3 maledettamente sul serio.
Non partirò però con una filippica su quanto il medium e chi ne fruisce siano ancora troppo immaturi per riuscire a riconoscere un prodotto satirico se non glielo sbatti in faccia con un trabucco. Almeno non oggi.
Piuttosto, vi presento Far Cry 3 - Blood Dragon, un'espansione stand alone che ha la caratteristica curiosa di non avere praticamente niente in comune con il gioco base, se non per la voglia matta di Ubisoft Montreal di continuare con la tradizione di prendere per il culo giochi e giocatori.
Questa volta con il 170% in più di anni Ottanta e luci fluo.
Momento del trailer? Momento del trailer.
Vi do qualche secondo per riprendervi.
Ci siete?
Bene.
Blood Dragon è una sorta di ode sconclusionata all'estetica Eighties, alle sue (brutte) serie d'animazione, ai suoi film d'azione fascisti e pieni di steroidi e, ovviamente, ai suoi improbabili videogiochi, partoriti in uno dei periodi più creativi, caotici e amatoriali del nostro hobby preferito.
Come Far Cry 3, anche Blood Dragon gioca con le aspettative del giocatore e smonta gli archetipi classici degli sparacchini treddì. Per essere certi che il messaggio passi, però, questa volta la partita è a carte scoperte e si passa al trabucco menzionato qualche riga più sopra.
Il protagonista è esagerato, sboccato, over the top e capace di parlare solo con one liner da filmaccio con Steven Seagal. Dal tutorial in poi, Blood Dragon ti ricorda sempre di essere un'enorme presa in giro, una sorta di pesce d'Aprile in formato digitale. Per distrarre le guardie, per esempio, si lanciano d20 al suolo (negli States il primo boom di D&D è coinciso proprio con l'era reaganiana), le armi hanno suoni da Laser Tag sperduto nell'Arizona e i nemici si esprimono in beep boop che li disumanizzano ancor di più di come vengano già presentati.
Per non parlare degli screen del menu. Cioè.
Il gioco è in uscita il primo maggio su Steam, XBL e PSN, anche se i soliti russi sono riusciti a mettere le mani sulla versione completa per pc da qualche giorno (no, non vi sto consigliando di cercare il torrent, persone brutte che non siete altro, è solo per informazione).
Da notare l'inizio e il tutorial da sopracciglio alzato. Quanto tempo abbiamo buttato via, nevvero?
Io vi consiglio di comprarlo, poi fate un po' voi.
2 Response to Far Cry 3 Blood Dragon - Di luci fluo e parodie
STUPENDO
Lo può ben dire!
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