Parte oggi una simpatica rubrica sui personaggi più odiosi, insopportabili e irritanti del videoludo. Dalla prosa, come dire, corrosiva, capirete che parlerò soltanto di quelli che ho avuto la sfortuna di incontrare nella mia vita di giocatore. Se avete consigli su personaggi che credete debba trattare nelle prossime puntate, non dovete far altro che scrivere un commento e costringermi a soffrire con voi.
Adoring Fan - Oblivion
Chiunque abbia giocato Oblivion può sentirsi male soltanto osservando per un istante la sua bruttissima faccia da villico bosmer. È il male, il vero boss finale del gioco, l'avatar immortale del fastidio e della petulanza, il miglior sponsor possibile per l'eutanasia come metodo per porre fine alle inutili sofferenze di un essere vivente.
Hai avuto la pessima idea di diventare Campione dell'Arena a Imperial City? Troverai questa faccia di gabinetto ad aspettarti fuori, con quel sorriso da venditore di vibratori d'amianto. Ti chiederà se può seguirti nelle tue avventure. Non. Rispondere. Positivamente. Sul serio. Scappa. Chiudi il gioco. Disinstallalo e prenditi due giorni di ferie per disintossicarti.
Se, per qualche motivo che mi sfugge, credi che sarebbe una buona idea avere come compagno fisso il sottoprodotto di una notte bollente fra Billy Idol e uno di quei folletti de dal film del Grinch, be', benvenuto in una valle di lacrime. Continuerà a ripetere le solite due frasi in croce, ti seguirà come un brutto caso di herpes e fuggirà a ogni combattimento, lasciandoti a prendere un sacco di mazzate per entrambi. Speri che ammazzandolo la cosa finisca? No, no che non finisce. L'animale resusciterà come un messia e tornerà a importunarti fino alla fine dei tempi.
Tails - Sonic 2
Il fatto che Miles Prower sia il miglior personaggio fra i comprimari dei giochi col porcospino blu, rende chiaro che diavolo di bestialità (sic!) siano state sparate direttamente in flebo ai fan Sega nel corso degli anni. Amy, il porcospino confetto? Vector, il coccodrillo con l'umorismo di Jerry Calà? Charmy Bee, l'ape detective? Ci manca giusto don Pasquale Roach, la blatta mafiosa, e abbiamo fatto il giro completo delle stranezze zoologiche (e anche un po' zoofile, temo).
Tails è davvero il migliore, certo, ma in Sonic 2 ho davvero meditato di comprarmi una stola di volpe. Ma che dico, un'intera pellicceria. È sbagliato, dite?
Dopo che il bicodato vi ha rovinato tutti i livelli bonus con la sua inossidabile imbecillità, è morto centoquarantasette volte nello stesso punto, è affogato tante di quelle volte da far sembrare l'Ophelia shakespeariana una nuotatrice olimpica e si è premurato di attivare più piattaforme instabili possibili prima che possiate salirci, vi assicuro che anche un antispecista prenderebbe una clava per percuotere cuccioli di foca, giusto per sfogarsi.
Roman Bellic - GTA IV
No, ora parliamo di questo grasso bastardo qua sopra. Prima di tutto è un cazzaro, e nemmeno di quelli divertenti. «Ehi, cugino, vieni in America! Sono ricchissimo! Possiamo rifarci una vita bellissima insieme! Sono un imprenditore! Detengo un potere impressionante! La città è piena di figa! La gente non cerca di portarmi via i testicoli con una fiamma ossidrica perché devo loro un sacco di soldi e sono meno affidabile di un'agenzia di rating!»
E quindi niente, Niko si beve tutte le balle del consanguineo, prende una nave per gli States e si ritrova a vivere in una latrina, a dormire in un letto che nella sua Serbia non avrebbero offerto nemmeno sotto i bombardamenti, con un lavoro sottopagato e un cugino che rischia ogni giorno di essere sgozzato per qualche nuovo, creativo e assolutamente imbecille colpo di testa.
E non basta essere entrato in una giostra di crocche, pedate e sputi nei bulbi oculari dalla porta di servizio, no. Mentre giri per la città a farti sforacchiare le pudenda da qualche mafiosetto che ha un conto in sospeso con l'adorabile Roman, il pirla ti chiama ogni dieci secondi netti sul cellulare. Si sente solo, poverino.
«Ehi, cugino! Andiamo al bowling! Ehi, cugino, dopo che ti è passata quell'ustione di quarto grado provocata dall'esplosione dell'orribile taxi che ti ho prestato, che ne pensi di una partita a freccette? Ehi, cugino! Ehi! Ehi! Rispondimi, cugino! Ehi!»
Nelle battute finali del gioco, viene data la possibilità di scegliere chi morirà fra una bellissima irlandese con le palle quadrate e un serbo sovrappeso con problemi di liquidità, capace ancora di respirare autonomamente solo per il vostro annacquato legame di sangue. Che sarebbe un po' come chiedere "meglio una pizza con il salame piccante o la castrazione chimica?". Addio, Roman, tante buone cose nell'Aldilà.
Ashley Graham - Resident Evil 4
Ci sono tre cose che non sopporto mai nei videogiochi. La prima sono i livelli acquatici, motivo per cui dai tempi di Ecco se vedo un delfino mi viene un attacco di panico. La seconda sono le sfide a tempo, ché se gioco ai videobalocchi è perché ho un sacco di tempo da buttare; non ho certo fretta.
La terza, la più infingarda, sono le famigerate "Escort Mission"; tu, superfico capace di abbattere palazzi con una schicchera da Subbuteo, devi fare da tata a qualche mollaccione con l'istinto di sopravvivenza di un criceto, mentre l'Inferno stesso si riversa nelle strade e ti ha già prenotato un letto in terapia intensiva.
Resident Evil 4 è, per molti aspetti, il mio capitolo preferito. Non sarà un survival horror nel vero senso del termine, ma è riuscito a traghettare un concept che rischiava di diventare stantio in un universo in tre dimensioni reali. Vero, Leon sembra sempre Nick Carter dei Backstreet Boys, ma il gioco ha un gameplay freschissimo e tirar giù interi paesini ispanici è più divertente di quanto avrei mai immaginato (e vi assicuro che immaginavo grandi cose che implicavano copiose quantità di napalm e un quartiere qualsiasi di Malaga).
Insomma, per una decina d'ore era una delle robe più divertenti che avessi provato su Gamecube. Poi, a un certo punto, arriva la Figlia del Presidente. Ashley, 'sta bionda con le orecchie da Coppa Campioni e l'indipendenza di un mollusco di mare, deve essere tratta in salvo altrimenti chissà come si indispone il papà, maledetta sia sempre la sua genia.
Non solo da quel momento sei bloccato in una perenne missione di scorta, con un drone protocollare ossigenato che punta sempre verso il luogo più pericoloso della mappa, ma a un certo punto sei costretto anche a vestire i suoi panni, costringendoti a giocare a nascondino come facevi all'elementari, ma con meno bambini che mangiano vermi e più infetti rosicchiacrani.
Se non sei Yorda di Ico, per favore, vedi di startene a casina tua e lascia fare le cose ai grandi, ok?
Khalid - Baldur's Gate
Come ha giustamente affermato Deo Divvi nella sua retrospettiva sugli anni Novanta videoludici, Baldur's Gate è probabilmente uno dei titoli più importanti del suo tempo, specialmente per l'impatto che ha avuto nel genere.
Se c'è però un aspetto intrinsecamente sbagliato nel titolo Bioware, è questo cacasotto con le orecchie a punta che risponde al nome di Khalid, il mezzelfo guerriero dotato del talento "pannolone migliorato".
Tanto per iniziare, le sue statistiche sono orribili: più che un soldato corazzato e armato fino ai denti, pare il famoso tonno che si taglia con un grissino. Anche Edwin in mutande, con le magie giornaliere esaurite e armato con un mestolo di legno smussato è una presenza decisamente più minacciosa sul campo di battaglia.
Come se non bastasse, il tapino ha il brutto vizio di fallire tutti i tiri sul morale, una roba che lo vedi fuggire alla prima scorreggia di un gibberling, urlando scuse con la sua vocetta nevrotica da Woody Allen sotto anfetamine.
«Be', ma non metterlo nel party!»
Certo, è una soluzione. Ma poi non puoi goderti l'abilità e il carisma della sua compagna di vita, Jaheria, visto che i due girano costantemente in coppia; mandi via uno dei due – chissà quale, si chiede nessuno – e l'altro lo seguirà.
L'unico metodo per trattenere soltanto la druida è far morire l'infame del marito (non ci vorrà molto) e cacciarlo dal party. Probabilmente è una delle cose più crudeli e psicotiche che uno possa fare. Voglio dire, una persona muore e tu gli dai un calcio nelle reni al grido di «Ha! Ora non sei più nostro amico! Finalmente, non ti sopportava nessuno! Se non fosse stato per quella figa di tua moglie, ti avevamo già sciolto nell'acido!». Però, oh, problemi estremi richiedono misure estreme.
Il personaggio è talmente odiato da tutti che gli sviluppatori hanno pensato bene nel secondo capitolo di fartelo trovare morto dopo terribili sevizie, giusto per evitare che i nuovi e vecchi giocatori dovessero ancora sopportare il suo grugno da mezzosangue e la sua vocina rotta.
Per oggi è tutto, miei cari. Vi lascio con una domanda: qual è il personaggio che più vi ha traumatizzato e vorreste che fosse reale solo per farlo a pezzi e darlo in pasto ai maiali?
6 Response to I personaggi dei videogiochi più pezzenti, irritanti e sgradevoli che umanità abbia mai creato - Prima Parte
Non sono ASSOLUTAMENTE d'accordo su Khalid.
E' un signor personaggio, il fatto che sia nato svantaggiato non fa di lui un pg da scartare.
La piaga di BG è un'altra: HEY IT'S ME, IMOEN!
Lei e la cacacazzi imperiale Jaheira naturalmente, che non paga di aver rotto i coglioni in BG1 si prende la buona idea di sopravvivere anche in BG2, dove però perde la seconda posizione grazie all'entrata in classifica di AERIE.
Impressionante come due gioconi simili abbiano una quantità tale di piaghe.
Ma vogliamo mettere il maggiordomo di Tomb Raider 2??
FRIGORIFERO.
E ho detto tutto!
Aaah, il vecchio scorreggione, come si fa a dimenticarlo?
Avevo pensato a Imoen, ma per quanto sia irritante, almeno è un ladro competente che può biclassare a mago con una certa competenza. Khalid, d'altro canto, temo serva solo per ricordare a tutti perché è cosa buona e giusta giocare umani.
In BG2 è una bella lotta a tre, in effetti, ma Aerie è tutto ciò che la Bioware è diventata ora: storie d'amore con squilibrati dall'infanzia difficile scritte da uomini e donne in perpetua mancanza di sesso.
Anche la voce che c'è in Call of Duty 5 che quando giochi online ti rimprovera se perdi, ma vieni te a farti ammazzare, invece di rompere!
"Ci hanno fatto il culo."
"Ah, davvero? Quando le mie frattaglie sono volate in cielo pensavo di cavarmela alla grande."
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