Insomma, lo sappiamo, nel mondo del fumetto la morte ha la
porta girevole.
Chiunque abbia avuto la fortuna di leggere negli ultimi
anni una qualsiasi testata, avrà potuto notare che non esiste niente di irrecuperabile:
è morta la Torcia Umana, è morto l’Uomo Ragno, è morta zia May, è morto capitan
America, è morto Superman, è morto Freccia Verde, è morto Hal Jordan, è morto
Batman, è morto Superboy, è morto XXX
(mettete un nome a caso) e poi alla fine si è scoperto che si erano perduti
nello spazio o nel tempo, sono stati clonati, hanno visto il loro corpo
rigenerato, la loro anima è stata riportata sulla terra grazie alla scienza,
agli angeli, al voodoo, ai poteri pulenti di una biowashball.
Insomma, nel mondo del comics l’unica cosa che
conta, come nel mondo reale, è essere popolari: più sei popolare più volte puoi
gabbare il triste mietitore con scuse che vanno dal quasi logico (è solo
entrato in coma) al ridicolo (Zurgon, l’imperatore dello spazio e del tempo ha
alterato la realtà in modo che la tua morte non sia mai avvenuta), dimostrando
non solo che i lettori sono degli accaniti conservatori, ma che il mercato stesso rischia solo quando il gioco è
a perdere.
Due esempi su tutti: Ultimate Universe e JSA pre-reboot.
Partirò
dalla JSA che è stata tra le mie serie preferite (Earth 2 può
andarsene in luoghi oscuri e misteriosi, dove in genere non batte il sole) e che ha introdotto un concetto molto semplice: i legacy
heroes, cioè gli eredi di una determinata maschera o mantello che ne prendono le
redini quando il precedente si ritira per vecchiaia o morte.
Abbiamo così avuto
un gruppo che portava avanti la tradizione, ma con nomi nuovi. C’è anche stato
lo spazio per sperimentare qualche miniserie, come quella sul Doctor Mid-Nite o
su Hourman (tra i miei preferiti) che hanno approfondito il mondo della DC in
maniera incredibile, senza dover tirare in ballo alterazioni
quantistiche o buchi dimensionali.
Anche l’universo Ultimate ha avuto un certo
coraggio e una spinta al cambiamento, soprattutto con la morte di Peter
Parker, e i risultati sono stati delle serie frizzanti e innovative.
"Ma noi vogliamo Peter Par-" MUTI DOVETE STARE MUTI. |
Nei mondi classici invece abbiamo assistito
al peggio del peggio e temo che continueremo a vederlo, infatti nessuno ha il
coraggio di ammettere che invece di reboot che azzerano gli anni, di dèi
vichinghi con un pallino per la magia "anima morti" o altre schifezze simili, si potrebbe
tentare, come nel caso di Astro City, di creare un vero e proprio fumetto
generazionale invece di giocare con
l’intelligenza dei lettori creando situazioni a dir poco imbarazzanti.
Come il ritorno di Barry Allen, per esempio.
"È bello rivederti, ma levati di torno, ora. Il boss è a casa." |
Barry Allen ha tirato il calzino nella Crisi
sulle Terre infinite dei primi anni Ottanta e per trent'anni è rimasto morto come si confà a uno che ha smesso di respirare. Poi però arriva il tragico momento in cui il tapino spunta dal nulla durante Final Crisis e causa gli eventi che porteranno al reboot della DC (perché Barry? Io ti volevo
bene).
Dalla sua morte fino a Flashpoint il suo ruolo era stato coperto
egregiamente da Wally West, che era riuscito, dopo alcune ritrosie, a scavarsi
un posto nel cuore dei lettori e soprattutto a essere il Flash delle
generazioni nuove. Ma noi lettori non possiamo avere le cose belle, perciò la macchina infernale del “facciamo lo scoop e
vendiamo di più” doveva riportare in vita un personaggio che diceva ormai pochissimo alla stragrande parte dei lettori della testata.
Una scelta totalmente immotivata se si conta che chi ha iniziato a
leggere comics negli anni Novanta sapeva del primo Flash di Terra 1 da qualche
flashback o da qualche viaggio nel tempo, ma non aveva avuto modo di
affezionarsi al personaggio e soprattutto non gliene poteva fregare di
meno. Una mossa squallida che è riuscita anche a svilire in retrospettiva un personaggio che
aveva fatto del suo sacrificio finale il culmine di una grande carriera.
Insomma signore e signori, abbiamo toccato il fondo. Se riportare in vita un
character pochi anni dopo la sua morte a me puzza di fregatura, riportarne uno in
vita dopo una vita mi fa proprio schifo, quindi fate come me, alla prossima
sconvolgente morte di qualcuno fate un totoscommesse con i vostri amici nerd. Puntateci le vostre card dei supereroi limitatissime laminate varranno un sacco loggiuro.
- Dopo quanto tornerà, nonostante le tavole abbiano mostrato il suo corpo disgregato? Un anno, un mese, una settimana?
- In quale modo tornerà? Viaggio nel tempo, clone, Zurgon, allucinazione di massa, reboot del reboot del remake del what if?
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