Ok, signore e signori, oggi tratteremo un argomento che non ha a
che fare solamente col mondo del fumetto, bensì con il fantastico in generale: i viaggi nel tempo.
Personalmente non sono né un loro fanatico sostenitore né un acceso detrattore, ma devo ammettere che gli spostamenti nella quarta dimensione sono spesso gestiti con molta, troppa superficialità, solitamente per la quasi impossibilità del tenere conto di tutto quello che una piccola modifica alla storia sia in grado di fare nel quadro generale.
Ebbene sì, sto parlando proprio del famoso e abusatissimo “effetto farfalla” (nome ispirato al racconto di Ray Bradbury Rombo di Tuono, per chi non lo sapesse), quella teoria per cui anche solo un lieve mutamento in una vicenda di scarsa importanza potrebbe avere delle conseguenze enormi su una lunga catena d'eventi o, per citare Alan Turing, «Lo spostamento di un singolo elettrone per un miliardesimo di centimetro, a un momento dato, potrebbe significare la differenza tra due avvenimenti molto diversi, come l'uccisione di un uomo un anno dopo, a causa di una valanga, o la sua salvezza».
Personalmente non sono né un loro fanatico sostenitore né un acceso detrattore, ma devo ammettere che gli spostamenti nella quarta dimensione sono spesso gestiti con molta, troppa superficialità, solitamente per la quasi impossibilità del tenere conto di tutto quello che una piccola modifica alla storia sia in grado di fare nel quadro generale.
Ebbene sì, sto parlando proprio del famoso e abusatissimo “effetto farfalla” (nome ispirato al racconto di Ray Bradbury Rombo di Tuono, per chi non lo sapesse), quella teoria per cui anche solo un lieve mutamento in una vicenda di scarsa importanza potrebbe avere delle conseguenze enormi su una lunga catena d'eventi o, per citare Alan Turing, «Lo spostamento di un singolo elettrone per un miliardesimo di centimetro, a un momento dato, potrebbe significare la differenza tra due avvenimenti molto diversi, come l'uccisione di un uomo un anno dopo, a causa di una valanga, o la sua salvezza».
Nel mondo del fumetto il viaggio nel tempo viene sfruttato solitamente
per due motivi: per cambiare la continuity o per riportare in vita un personaggio
morto tramite qualche barbatrucco, ad esempio proiettandolo in un altro momento della storia, giusto qualche millesimo di secondo prima che un’esplosione
lo uccida.
Ovviamente la questione delle linee temporali nei comics viene sempre
gestita in maniera semplice e senza troppe complicazioni; in fondo solo un
evento di grande portata altera la storia in maniera definitiva e quindi i
viaggi nel tempo diventano delle allegre scampagnate in cui si va da un quando
all’altro, attenendosi all'unica regola di non effettuare sbagli clamorosi.
Ma è proprio così? È davvero così semplice?
Secondo Ray Bradbury no, infatti qualsiasi alterazione
del passato ha, per forza, delle conseguenze enormi sul futuro, come un
sassolino che cade e diventa valanga o una sigaretta gettata in un bosco che
causa un enorme incendio.
Immaginiamo per un attimo che supereroe X torni ai tempi
delle sue prime esperienze da vigilante e impedisca a un criminale di sparare
a un poliziotto che non era riuscito a salvare la prima volta: quel poliziotto sopravviverà e continuerà a svolgere le sue mansioni di tutore dell'ordine, ad esempio impedendo uno scippo, e le sue azioni un tempo (sic!) non presenti avranno conseguenze, come lo scippatore arrestato invece che a piede libero, e
quelle conseguenze a loro volta ne genereranno altre, ad esempio
lo scippatore non potrà partecipare a una rapina in banca, e così via.
Insomma, anche un piccolo gesto può
causare enormi onde di alterazione dello spaziotempo, alterazioni che, per
forza di cose, modificheranno il futuro,
magari anche in maniera drammatica.
Insomma, con i viaggi nel tempo non si può
scherzare, e anche se è umanamente impossibile calcolare tutte le conseguenze
di un piccolo gesto, credo che sarebbe importante
sottolinearne la gravità nel quadro generale (vi avevo citato Rombo di Tuono perché sotto sotto spero che lo leggiate, nel caso non l'abbiate già fatto).
Esistono due metodi, in linea di massima, di affrontare i
viaggi del tempo nel mondo dei fumetti: il metodo DC e il metodo Marvel. Nel mondo
DC esiste una sola linea temporale che si altera in base ai cambiamenti
effettuati nel passato (ok, esisteva l’ipertempo, ma lasciamo perdere), mentre
nel mondo Marvel ogni modifica del passato, in teoria, non altera il presente,
ma crea solo una linea temporale parallela. Ho scritto "in teoria" perché, come al
solito, la continuity Marvel è un buco nero e quindi abbiamo avuto storie in
cui la “teoria della biforcazione” veniva usata, e storie in cui invece veniva sfruttato il classico metodo DC. Insomma, un bel casino, soprattutto considerando che tra i nemici più
importanti dei Vendicatori abbiamo Kang, un viaggiatore del tempo. Certi Plot Hole grossi come cocomeri OGM, ve lo dico io.
Per le regole dei viaggi nel tempo, questa immagine già da sola grida PARADOSSI, PARADOSSI OVUNQUE. |
No Response to "Effetto farfalla (no, non stiamo parlando di Belen)"
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