martedì 21 maggio 2013

Più imbranato di uno zombie

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«Ehi Seint83, sono Big Cat. Stavo pensando: ti andrebbe di fare un featuring? Sai, una cosa stile hip-hop, dove c'è T-zio ft. Caioh e a nessuno frega una beneamata sia di T-zio sia di Caioh.» 
“Big Cat, cadi a fagiolo: oltre a essere stato un rapper negli anni Novanta, periodo che ho dovuto dimenticare allagandomi il cervello di alcol, ho sempre desiderato scrivere un pezzo in rima.” 
«Sto leggendo la tua parte ora, ma non vedo rime.»
«Ho dovuto rinunciare, perché l’unica parola che mi veniva in mente che facesse rima con il soggetto della recensione di oggi, Dead Trigger, è nigger. C'ho paura delle gang di Los Angeles e di Spike Lee, quindi lasciamo perdere, ok?».


BIG CAT

Notizia bomba, amici: a giro c'è ancora gente che si trincera dietro il banalissimo cliché (come un normale cliché, ma più banale) "A me mi piace [parlano anche male] che il cellulare faccia solo una cosa bene: telefonare!”. Sì, è gente che sopporta pochino anche gli sms, gente che quando cominciarono a diffondersi i suddetti telefoni continuarono a preferire fino all'ultimo la cabina a gettoni, gente che quando inventarono il telefono continuavano a preferire la lettera manoscritta e magari consegnata da un domestico, gente che, inorridita alla vista della demoniaca Penna a Sfera, giurava eterna fedeltà alla penna d'oca, con tanto di inchiostro e tamponi vari. Gente così, insomma, di quelle che ci passi sopra con l'autobus per zittirli e da morti si fanno cremare in una pira vichinga pur di non abbracciare la modernità.
Se invece, come me, ritenete che se uno deve sempre portarsi dietro un elettrodomestico, tanto vale faccia più cose possibile, vi sarà capitato di usare la mattonella di dimensione sempre maggiori anche come fonte di intrattenimento videoludico. A me capita spesso, dato che, a parte mia madre e il promoter italianissimo Maulizio Lossi di Tle, non mi chiama mai nessuno e una carica della batteria mi durerebbe fino al 2015.

Videogiochi, gente! Ovunque, tipo mentre guido. O mentre sono al parco. No, magari non è il caso. Quando, allora? Ci sono: sull'autobus, tanto son giochini semplici e rilassanti. Mh, dipende. Di certo non giocherete sull'autobus né sul treno né in fila alle poste a Dead Trigger, recente creazione di Madfinger Games. Gli stessi di Dead Island per Pc, per capirsi.
Non ci giocherete perché è coinvolgente, è cattivo, anzi spietato, e finireste per crepare ripetutamente e bestemmiare, comportamento stranamente ancora non sdoganato in fila alle poste.
Qui signori, ma soprattutto signore, rispetto ai vecchi giochini per cellulare abbiamo fatto un discreto salto in avanti.

"Obiettivo: Non farti uccidere!". No, te lo scrivo, che poi magari ti dimentichi.
Andiamo con ordine: la solita apocalisse zombie bla bla, vi unite a un manipolo di sopravvissuti che non vedrete mai e che dovrete aiutare, si presume in cambio di cibo, armi e fig altro cibo.
La schermata principale è la visuale aerea di una città, col suo bel negozio dove comprare il necessaire per la caccia allo zombie, la banca, una slot machine per la quale vi verranno forniti un tot di gettoni ogni giorno, e le varie missioni principali ed extra, disseminate qua e là.
Sostanzialmente ci sono tre tipi di missioni:
  1. Trova il pacco: No, non è un passatempo imbarazzante da spiaggia da fare con i vostri amici, qui piuttosto dovrete andare da A a B, prendere un pacco, tornare ad A, dopodiché apparirà il secondo pacco e voi andrete stavolta da A a C e ritorno. In tutto questo ovviamente sarete letteralmente subissati di zombie che spunteranno da ogni dove e come.
  2. Daje allo zombo: In questo tipo di missione dovrete spiaccicare un mucchio di zombie. Davvero. Ma nel caso non vi fosse chiaro, l'icona per queste è un teschio. Rosso. Ma non vi fosse ancora chiaro, all'inizio della missione l'inequivocabile KILL ALL ZOMBIES vi fornirà un prezioso indizio.
  3. Difendi qualcosa: in questa terza modalità sarete di guardia a, solitamente, due entrate di un palazzo. O a due furgoni. O a due botteghe “Profumo di umano”. Gli zombie vogliono entrarvi, voi – esatto – li farete a brandelli e con la vostra magica Schienaggiustatutto riparerete i vari portoni e furgoni di cui sopra semplicemente sostando nelle immediate prossimità.
Ok, smettiamola di prenderlo in giro: è un gioco per cellulare, è realizzato benissimo, è parecchio divertente e gli zombie sono marci, cattivi, nonostante i ridicoli occhi verdi e luminosi, e animati bene. Anzi, benissimo.
Troppo bene.
Maledizione, troppo, troppo! Scavalcano transenne e balaustre, strisciano attraverso angusti cunicoli e soprattutto, diosanto, corrono! E voi no, col cavolo! Voi siete l'equivalente di un carrello della spesa, armato fino ai denti (ok, l'analogia col carrello è durata poco) e in grado di ruotare su voi stessi, grazie tra l'altro a dei pregevoli comandi che vedono una zona in basso a sinistra facente da stick col quale muoversi avanti, indietro e lateralmente e una parte dello schermo – personalizzabile nella disposizione delle icone e nelle dimensioni – sulla destra, con la quale mirare, sparare, ricaricare ecc.
Quindi sì, il nocciolo della questione è proprio questo: va bene le orde zombie, ma nella maggior parte delle missioni vi troverete a essere sbranati da divoracervelli spuntati alle vostre spalle, mozzicati da quello che, neanche un secondo fa, era soltanto un pallino sul margine esterno del radar. Infatti, sebbene appunto siate dotati di un radar, l'inaspettata verve con la quale i nemici vi corrono incontro festosi al suono di “Uuuuhhhh!” lo rende praticamente inutile, anche dopo aver sbloccato il suo upgrade.



A proposito di upgrade: in questo gioco ci sono i dollari e c'è l'oro; la maggior parte delle armi con le quali schiantare teste agevolmente & stilosamente, nonché varie delizie come torrette laser usa e getta eccetera, si comprano con quest'ultimo. 
In qualche modo anche i poveri sviluppatori dovranno pur fare i soldi; ma si tratta del solito sistema pay to win col quale si devono comprare tutte le armi più fiche da subito e chi non spende non spande (cadaveri)?
No, non è così, anzi l'intera faccenda dell'oro è così ben studiata e bilanciata che difficilmente si rivelerà un intralcio. Intendiamoci: spendendo pochi euro potrete munirvi fin da subito di mitragliatrici a canne rotanti, salute maggiorata e quant'altro, ma l'oro che ogni giorno vi verrà elargito in cambio del semplice completamento di una missione bonus non è pochissimo. Per chi ha qualche minuto libero, poi, è possibile guadagnare un bel po' di pecunia virtuale installando e provando vari altri software gratuiti più o meno correlati – spesso orribili, ma di solito basta installarli e giocare un paio di livelli.
Per cui sì, la distanza tra videogioco da cellulare (proposta: cellugioco!) e videogame tradizionale si è accorciata di un bel pezzo (non certo solo grazie a Dead Trigger) in termini di realizzazione, atmosfera e soprattutto di puro spasso, anche se ritengo che un joypad non potrà mai essere raggiunto – meno che mai sorpassato – da un sistema touch screen.
Quindi i giochi per cell- OHMIODIOLOVOGLIO!


SEINT83


Ok Big Cat, pemettimi di intervenire e dire, con la mia solita acidità, quello che vedo: Dead Trigger è il classico gioco di zombie che ormai ha stufato. 
Sulla questione tecnica non mi permetto di intervenire, non sono un programmatore e sono uno di quelli che, pur avendo uno smartphone, non scarica dozzine di giochini (magari qualcosina di retrogaming, ma si sa, sono un romantico), ma voglio intervenire su un problema che falcidia il mondo videoloudico e quello dell’immaginario, per la precisione su uno stereotipo degno del peggior manifesto lombrosiano: gli zombie che corronoOk, signori, uno zombie che corre (e va bene che in Dead Trigger non tutti lo fanno, ma si deve punirne uno per educarne cento) per me è come un vampiro che sbrilluccica, Che ci volete fare, sono un conservatore; a me piacciono gli orologi a molla, i borsalini e gli zombie che arrancano.



Altro dubbio che mi è venuto giocando: perché cavolo hanno gli occhi luminosi? SPOILER ALERT: andando avanti nella trama scopriremo che le origini dei cadaveretti ambulanti sono dovute a un virus scappato di controllo da un centro di sperimentazione (oh oh oh, che novità! Nessuno ci aveva mai pensato prima e non ci ha fatto una saga di sei capitoli più numerosi spin-off), quindi gli occhi luminosi, che mi hanno fatto immaginare una storia incentrata su demoni e possessioni, sono un optional inutile. 
Inutile come tutte le armi che vengono introdotte nel gioco, prive di un motivo di esistere se non come motodo cheap per semplificare il gameplay, tanto che a ogni missione ci consigliano anche l’arma giusta per l'evenienza (sono finiti i tempi dei survival horror dove con uno sturalavandini dovevi affrontare Gorgothas, dio del male).
Insomma, la più grande novità di Dead Trigger è che è un gioco di zombie per cellulare (ma vi consiglio il tablet) fatto bene, con buoni comandi per il touch e che ha la grande capacità di non pesare un ciulo sul processore, Dati non da poco, per carità, ma purtroppo non offre niente di nuovo per l’appassionato del genere. Il titolo di Madfinger altro non è che un fps con mostri generici dotati tutti della stessa skin, con una storia che alla fine ci pone davanti il solito virus impazzito e che non offre sorprese di nessun genere; quasi nessun colpo di scena (a parte lo zombie vestito da Babbo Natale), comprimari poco interessanti e stereotipati (abbiamo il classico scienziato, il classico militare e, di conseguenza, la classica noia) e la sensazione che ormai le storie con morti viventi abbiano perso quel gusto per la novità che avevano un tempo (non è un caso che Resident Evil si sia buttato sul concetto di armi biologiche di massa, proponendoci sempre più mutanti e meno cadaveri). 

E comunque alla fine mi tocca cedere:
«Yo yo yo, ecco gli zombi
E con sto pezzo senti come pompi,
per farli fuori serve un headshot
e non stare a cantare in my name not
stacci dietro e spara come rambo tre
falli fuori senza chiederti un perché
non guardare il radar usa gli occhi ahimé, 
la morte ti attende con un morso eh
non temere cosa salta fuori dal balcone
basta che non strilli come un coglione
prendi in mano il tuo shotgun
e shoot first come solo han»
E ora tutti insieme!
«Dead trigger, dead Trigger, 
meglio che Resident Evil 5 dove sparavi ai…» 
(rumore di una macchina che si ferma e di alcuni colpi di pistola).

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