Quando l'ambientazione creata per l'occasione funziona perfettamente e i giocatori si rivelano estremamente credibili nell'interpretazione dei propri personaggi, spesso il risultato è narrativamente così solido e affascinante da chiedersi come una storia collettiva, nata poi in maniera così spontanea, possa raggiungere tali livelli qualitativi.
Siam tutti potenziali romanzieri, allora? Ha-ha-ha. Per favore, cercavo di essere serio, per una volta. Ovviamente no, non siamo tutti potenziali romanzieri; non esistendo ancora marchingegni capaci di estrapolare le nostre suggestive esperienze ruolistiche direttamente dal cranio per riversarle poi su Word, non tutti (leggasi: praticamente nessuno) hanno l'abilità o la pazienza per convertire una storia orale in una rigorosa struttura narrativa su carta.
Ciò detto, fra i pochi fortunelli dotati di abilità e pazienza sufficienti per lo scopo, possiamo nominare certamente i Demiurghi (Elios Tigrane, Azia Medea Rubinia Antinea e la divina Bastet al calamo e alla redazione; il Magister Grafitarum Andrea Tentori Montalto alle illustrazioni; Ivar Ragnarson al fantasy tradizionale e il misterioso Magister Ludicum al design del loro gioco di ruolo).
Chi sono i Demiurghi, mi chiedete? Un collettivo di autori. Sì, un altro. Che vi devo dire, noi mortali litighiamo su quale pizza d'asporto ordinare con gli amici, mentre i nostri ospiti sembrano dotati sempre di menti talmente ben accordate da poter lavorare collettivamente su processi intimi e delicati come la scrittura creativa.
E cosa fanno, i nostri Demiurghi? Principalmente scrivono racconti, tutti ambientati nello stesso universo. No, niente lande fantastiche dai nomi anglosassoni, niente elfi, nani e orchetti-che-bruciano-i-villaggi-lasciando-orfani-desiderosi-di-vendetta-e-avventure. Siamo invece a casa nostra, nell'Europa controllata dalla splendente Roma, durante quella che viene comunemente chiamata la crisi del terzo secolo; Diocleziano sale al potere e si trova di fronte un Impero mai così esteso e allo stesso tempo fragile, con instabili equilibri di potere interni e pericolose rivolte barbare esterne. Nelle sue mani è il destino di una delle più grandi civiltà classiche e le sue scelte avranno ripercussioni sul futuro di milioni di persone.
«Ma Nedo, non parli in genere di fantastico?» Sì, infatti. Fatemi finire. L'Impero Romano dei Demiurghi è simile a quello che possiamo studiare nelle cronache del tempo, ma alcuni avvenimenti che hanno delineato il futuro di Roma non sono mai accaduti e altri hanno avuto esiti diversi da quelli ufficiali. Si tratta, insomma, di una vera e propria ucronia, con la Storia che mette la freccia a destra e svolta verso strade ancora non battute.
Una di queste strade, la più importante in questo caso, ci porta a domandarci cosa sarebbe successo se Diocleziano, per difendere Roma dai tanti pretendenti al trono e dai tanti pericoli nascosti nei più remoti angoli dell'Impero, avesse creato un'organizzazione segreta detta Specula, formata dalle migliori menti e dalle migliori spathae che il regno potesse offrire.
Proprio il braccio armato della Specula, la Legio M Ultima, è il protagonista dei racconti dei Demiurghi; le donne e gli uomini che hanno donato la loro vita e la loro assoluta ubbidienza all'Impero ci accompagneranno in un interessante tour fra i luoghi più pericolosi ed esotici dell'antichità, sfidando i nemici di Roma e, alcune volte, dell'umanità tutta.
«Ma Nedo, ma dov'è il fantasy, allora? Hai detto che non ci sono elfi e nani e tutto il resto.» Oh, ma voi zitti mai, eh? I nostri ospiti hanno detto no a (quasi) tutte le influenze nordiche, ma i miti e le leggende mediterranee sono alla base di gran parte delle avventure della Legio M Ultima, donando quel tocco di magia e mistero che, insomma, male non fa.
Questo è Domiziano. "Ciao, Domiziano!" |
Vi ho incuriosito? Sì che l'ho fatto, non mentite. Per evitare di scrivere per altre sette ore, vi consiglio di dare un occhio al blog dei Demiurghi, dove troverete i loro racconti, i loro disegni e degli interessanti approfondimenti storici ed archeologici (i ragazzi hanno studiato, ve lo dico io).
E ora è il momento de
LA SOLITA INTERVISTA SCONCLUSIONATA DI NEDO
Nedo: Come i supergruppi, anche i collettivi di scrittura hanno una genesi, no? Magari ci sono meno sieri del supersoldato o raggi cosmici o nemici terribili con i poteri cattivi di menare, ma insomma, il risultato è lo stesso. Come vi siete incontrati e, soprattutto, come vi è venuta in mente l'idea dei Demiurghi?
Risponde Bastet: Dunque, è partito tutto da Azia ed Elios che si conoscono praticamente dalla notte dei tempi (e visto che Elios è di Atlantide, non è esattamente un eufemismo): il primo nucleo di idee è nato anni fa proprio da dei brani tratti dalle sessioni di Lex Arcana giocati da loro due. Questo, combinato con la passione per il fantasy e con l'amore viscerale per la storia romana – e più in generale, del mondo antico – ha dato vita al progetto Demiurghi.
La struttura di base dell'ambientazione è nata durante infinite sessioni di gioco di ruolo, (Lex Arcana, AD&D modificato, Awesome Adventures et al...) pranzi luculliani, notti insonni, panini al volo e sms... coinvolgendo pian piano la sottoscritta prima come consulente storico-religiosa e di costume e poi come scrittrice a tutto campo (in realtà Elios mi ha trovata miagolante, affamata e zuppa di pioggia dietro a un portone e mi ha adottata). Per il Magister Grafitarum, al secolo Andrea Tentori Montalto, invece la cosa è diversa. Illustratore e fumettista amante del fantasy, appassionato per forza di cose di Roma Antica – vivendo nella capitale o la ami o la odi, due le cose! – l’incontro con noi è stato molto semplice ed esaltante.
Per il nostro Magister Ludicum le cose sono andate ancora diversamente: appassionato di gioco di ruolo e di cosplay, ha trovato curioso il nostro connubio. Poi pare gli sia piaciuto, dal momento che un giorno sì e uno anche ci delizia di qualche nuova idea esordendo con «stanotte pensavo che...». Se ve lo state chiedendo: non lo sappiamo, ma abbiamo buoni motivi di credere che sia un vampiro, visto e considerato il suo pallore e che sembra non dormire mai!
Dai raccontini e dalle sessioni di gioco è nato il blog, dal blog la pagina Facebook...il resto è tutto da leggere, e il concetto che sta alla base di tutto è, per dirlo alla nostra casereccia maniera, che ce piace a tutti er fèntesi e Rrroma.
È facile condividere una visione comune fra più persone? Quante suppellettili, virtuali o meno, sono volate contro le pareti per trovare un terreno comune su cui costruire il progetto?
Facile? No, non lo è affatto. Però lo diventa, nonostante qualche inciampo lungo la strada. Mi spiego meglio: all’inizio è tutto bello e tutto figo, uno lancia un’idea e gli altri ci si buttano sopra a pesce, con tutto l’entusiasmo. Poi, con il trascorrere degli anni, si sente l’esigenza di mantenere il confronto e crescere, approfondire, migliorare. Lungo questo percorso alcuni dei "fondatori", per così dire, si son tirati indietro, altri hanno proseguito e altri ancora si sono aggiunti. E non è mai stato facile, perché nel frattempo il materiale non ha mai smesso di aumentare, cambiare e migliorare.
Quello che ci ha sempre caratterizzato è stata la capacità di esaltarci a vicenda, completare il quadro gli uni degli altri, anche se non son certo mancate le diatribe in materia, alle volte anche piuttosto accese. E... be', io credo di aver perso il conto delle volte in cui siamo finiti a tirarci dietro roba, e siamo gente che con i coltelli da lancio ci sa fare.
Però alle volte con i coltelli venivano fuori delle cose interessanti sulle pareti e riuscivamo ad avere tutti una visione da cui partire a esaltarci e tirar fuori nuove idee. La maggior parte delle volte, le migliori caratterizzazioni ci son venute fuori così, per gioco.
La nostra fortuna è di poterci dedicare ad aree di competenza interdipendenti, ma che non si sormontano (non troppo almeno) e quindi siamo, anche se con l’acqua alla gola (e qui a Venezia è una cosa preoccupante) in grado per ora di affrontare le così tante porte che ci si sono aperte, imboccandole tutte contemporaneamente senza per nostra fortuna dover per forza di cose fare delle scelte. Per il futuro... speriamo di riuscire a tener botta a tutto!
In totale controtendenza con gran parte della narrativa fantastica contemporanea, avete preferito basare il mondo della Specula su l'antica Roma. Certo, grandissimi autori, specialmente negli anni Ottanta, sono diventati famosi per saghe ambientate in uno dei nostri pochi momenti storici in cui la gente non ci prendeva in giro per quel fattaccio di pizza, mandolino e mafia, ma nondimeno rimane una scelta interessante. Me la vuoi spiegare? Anche romanzandola, se ne hai il coraggio. Ha!
Non te la posso romanzare altrimenti l'articolo lo scrivi tra due anni minimo, considerato il livello di perfezione paranoica che tendiamo a infliggerci tra di noi e a noi stessi.
È appunto cominciato tutto da Lex Arcana, gioco di ruolo basato nella Roma antica per cui Azia ed Elios hanno fatto da beta-tester. Poi, siccome per loro era un po’ stretto di regole e ambientazione, e siccome non si voleva scopiazzare, è partito lo studio del periodo storico migliore, la strutturazione di questo corpo paramilitare e tutto quanto ne viene poi di contorno. Perché, si sa, quando le cose ti piacciono, sono come le ciliegie: una tira l’altra. E allora ecco l’ucronia (sempre in evoluzione), ecco le classi dei cattivi, ecco i mostroni da ammazzare, e via discorrendo. Quando a questo si è aggiunta la mia passione personale per i miti e le religioni del mondo antico, ci siamo accorti che c'erano troppe ottime potenzialità per non svilupparle: non sarebbe stato un fantasy con i soliti draghi, elfi, nani e troll, ma c'erano gli intrighi della corte degli imperatori, un Impero grande e variegato minacciato sui confini, fedi diverse in lotta e convivenza, genti e culture di ogni genere... e i mostri? Scilla e Cariddi (per prenderne due a caso) credetemi, non hanno nulla da invidiare a un tarrasque.
Fu così che i personaggi iniziarono a raccontarci le loro storie.. .una cosa che abbiamo in comune è che spesso ci sentiamo come "usati" da loro per uscire e prendere vita con la scrittura.
«No, Nedo, lo so che stai per fare quella domanda. Dài, quella domanda là che sembra che c'hai il dente avvelenato, mannaggia a te.» Sì, esatto, parlerò ancora di editori e scrittori emergenti. Qual è la vostra esperienza con il mondo editoriale dello Stivale? Avete già provato a far pubblicare i vostri racconti in un formato fisico? Quali sono le vostre esperienze in merito? Prendo i fazzoletti o per una volta mi date qualche buona notizia?
Be', comincia con il prendere i fazzoletti. L’esperienza è stata tragicomica: da un silenzio assoluto a un «be', se paghi...» al passaggio obbligato attraverso il self-publishing. Questo in realtà è partito inizialmente come sfizio personale di Azia con un suo racconto lungo, Domine et Serva, poi Elios ha voluto seguirne le orme ampliando un racconto che è diventato un romanzo attualmente in elaborazione, Una vita, mille vite, di cui abbiamo apposita pagina su Facebook che aggiorniamo a ogni morte di papa, in pratica. Però dalla sinergia dei due è partito il tutto, forse anche galvanizzati dall’esser arrivati dritti sul podio ex aequo al terzo posto di un concorso nel 2010 con questi due racconti. Il pensiero è stato: "forse non scriviamo poi così male..."
Attualmente abbiamo all’attivo un eBook "da viaggio", come amiamo definirlo, Requiem, che è una mia creatura; sta per uscire sempre in eBook la nuova edizione rivista, corretta e ampliata di Domine et Serva di Azia e per settembre sempre un altro racconto lungo della nostra vulcanica rossa.
E giungiamo infine a... ecco! Squilli di tromba, rullo di tamburi! Una grossa casa editrice nazionale (non facciamo ancora nomi, nulla è ancora stato definito) che, valutati questi nostri primi scritti, ci ha espressamente chiesto un lavoro organico e organizzato in antologia che ci è costato un anno e mezzo di lavoro e che attualmente è al vaglio della loro redazione. Dal momento che l’editore sembra essere molto ben predisposto, abbiamo buone speranze di vedere pubblicato ufficialmente qualcosa di nostro nel prossimo anno. Speriamo...
Parte della nostra esperienza negativa comunque sono state le case editrici che si fanno pagare per pubblicarti, e la cosa triste è che leggendo alcuni libri pare che nemmeno offrano un editing decente. Altro punto negativo gli autori che si autodefiniscono i nuovi Tolkien, Martin o Salgari, dimenticandosi l'umiltà che sta alla base di questa passione e puntando tutto sulle vendite o sui commenti di critici compiacenti.
Avete anche un Magister Ludicum! No, cioè, che figata. Avete già qualche progetto in cantiere per un gioco di ruolo fatto e finito? Posso giocarci, tipo ora? Voglio roteare daghe e parlare nel mio pessimo latino!
Per il momento, per tutti quelli che vogliono spolverare il dizionario di latino e menare colpi di gladio è possibile giocare con un’ambientazione generica esplicata sul forum di dragonisland.it dove attualmente stiamo tenendo un Play by Forum!
Sempre di gioco di ruolo si tratta, ma molto più narrativistico e consente di approfondire un’introspezione dei personaggi che alle volte al tavolo non si riesce a raggiungere. Per nostro personale diletto questa ambientazione – strutturata da Azia ed Elios, sempre loro – l’abbiamo usata sia con il regolamento di AD&D Second Edition, sia con il gioco indie Awesome Adventures, con notevole divertimento.
Il nostro Magister Ludicum é l’ultimo acquisto dei Demiurghi, profondamente appassionato di GdR e giochi in generale.
Una cosa tira l’altra e grazie all’onnipresenza di Azia (le cui capacità di admin, blogger, promoter e quant'altro si combinano notevolmente bene con i poteri di teletrasporto della sua spada), siamo entrati in contatto con la realtà ludica di Acchiappasogni e del loro Destino Oscuro: ne è nata una bella collaborazione e molto probabilmente nel 2014 potremmo vedere l'uscita ufficiale – rigorosamente sotto il marchio "I Demiurghi" – del primo volume dell’ambientazione della Specula per il GdR Destino Oscuro.
Visto che laggente ha sempre furia e ci piace Twitter, in centoquaranta caratteri spiegate ai nostri severi lettori perché dovrebbero seguirvi d'ora in poi.
Azia: Cioè... con i wall of text di risposte che ti abbiamo dato, tu pensi davvero che noi siamo in grado di rispondere in soli 140 caratteri? Ahahah!
Elios: Perché con noi ti diverti, ti svaghi e impari al tempo stesso. Siamo italiani e amiamo l'Impero!
Bastet: Per un nuovo modo di vedere la Storia. Per sognare sulle onde del Mare Nostrum o tra le colonne dei Fori. Per amare di nuovo la nostra terra.
Magister Ludicum: Fantasy, amore, avventura, azione, mistero e Roma antica... serve altro?
Be', è stato una roba breve, no?
Vi ricordo nuovamente di visitare il loro blog e, se non puzzate, dovreste darvi una bella letta al loro primo ebook, Requiem.
Vi ricordo nuovamente di visitare il loro blog e, se non puzzate, dovreste darvi una bella letta al loro primo ebook, Requiem.
Ora vado a ordinare una pizza, rigorosamente da solo.
1 Response to Spam per amore: I racconti dei Demiurghi
Quando tra le righe leggi l'entusiasmo e l'affetto con cui si parla della nascita di un progetto, di come un gruppo di amici, nella più schietta spontaneità, si incontra e qualche volta si scontra, allora sai che in quel punto preciso troverai passione vera. In quel punto preciso, vale la pena esserci. Grazie ragazzi e spero che la passione non vi abbandoni mai :)
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