lunedì 15 luglio 2013

Un D&D a Mo(n)do mio - Tre organizazioni di Bihar

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Oggi vi abbozzerò tre delle organizzazioni che si muovono nel mondo senza dèi di Bihar, l'ambientazione che sto scrivendo per una campagna di Pathfinder. Ovviamente non posso rivelare troppe cose, quindi lascio spazio aperto ai commenti, alle cospirazioni e, perché no, alle idee.

I Devoti

La morte degli dèi segnò alcuni mortali più degli altri. Alcuni decisero addirittura che avrebbero fatto di tutto per riportare in vita i loro Signori, qualsiasi fosse il costo.
Ben presto fedeli di divinità diverse, in alcuni casi anche opposte fra loro, si unirono sotto un unico nome: i Devoti.
I Devoti praticano una forma di magia cerimoniale che li rende temuti in tutte le terre emerse. Per i Devoti, l'unico metodo per riportare in vita i loro signori è quello di nutrirsi del maggior numero di anime possibili, affinché il potere accumulato in un solo corpo fisico possa fungere da involucro per la rinascita di un dio. Per raggiungere questo obiettivo, i Devoti sono soliti sfruttare una metodica quanto brutale forma rituale di cannibalismo.
Nel corso degli anni non si sono mai verificate resurrezioni, anche se i loro necrosaggi più anziani dispongono, dopo anni di mortali divorati, di poteri non indifferenti.


La Catena d'Oro

Ogni volta che un dio moriva, nei domini da lui controllati succedeva qualcosa di inspiegabile e, spesso, spiacevole.
Dopo la morte di tutti gli dèi legati al furto e alla destrezza, per esempio, molti ladri da loro protetti furono scoperti e incarcerati.
Dozzine di gilde furono sciolte e ben presto solo i più esperti tra i criminali rimasero nascosti alle autorità. Tra questi vi era un esperto di alchimia, una tale Ruson, che dopo aver riunito i sopravvissuti parlò loro di un sogno ricorrente che aveva avuto. Nella sua visione onirica l'oro, il metallo nobile per eccellenza, gli aveva parlato e gli aveva detto che non voleva più essere sfruttato dall'uomo e che avrebbe offerto la sua protezione ai ladri se essi avessero accettato di liberarlo.
Nacque così la Catena d'Oro, un'organizzazione a delinquere che in breve tempo riunì tutti i ladri del continente in una rete che aveva il curioso compito di recuperare più oro possibile; di questo una parte sarebbe stata sfruttata, secondo le formule di Ruson, per creare dei Golem che avrebbero guidato i membri dell'organizzazione in una nuova età, letteralmente, dell'oro.
Attualmente i membri della Catena d'Oro sono guidati dai primi golem creati da Ruson e dagli alchimisti suoi discepoli. Queste costrutti sovrannaturali ordinano furti, assassinii ed altre missioni secondo un piano di cui pochi riescono a percepire il fine.


La Fiamma Cobalto

La sparizione degli dèi generò una profonda crisi nella spiritualità delle persone, crisi che in breve tempo generò dozzine di sette e di culti misterici, molte durate poco più dell'arco di una stagione.
Su tutta questa accozzaglia di fedi traballanti, una prese in breve tempo il sopravvento: la Fiamma Cobalto.
I seguaci della Fiamma Cobalto credono che esista una forza soprannaturale con il compito di rinnovare il mondo e di farlo uscire dall'età delle Ceneri, e di conseguenza agiscono sulla società per portarla al cambiamento, non tramite il collasso ma tramite l'esempio e le opere nella società.
In superficie i Cerulei, come vengono chiamati i membri del culto, sembrano muoversi secondo i princìpi degli antichi dèi del Bene: aprono scuole pubbliche, orfanatrofi, mense per i poveri e in generale combattono le forze del Male con la fede che questo possa spingere al Rinnovamento.
In realtà alcune voci insistenti affermano che la setta sia invischiata in diverse operazioni illegali, dal traffico di esseri viventi a quello di materiale magico, ma, a causa della sua facciata pubblica caritatevole, ogni accusa è sempre caduta nel vuoto.
La setta è composta da diverse cellule che operano in coordinamento, i seguaci del culto sono divisi in due gruppi: i laici e i credenti, organizzati a loro volta in otto livelli che vanno da iniziato (da I a VI livello), a Maestro e infine Gran Maestro.
Le scelte più importanti vengono prese solo durante un Gran Concilio dei Gran Maestri, ma alcuni fuoriusciti parlano di un organismo più in alto che in realtà tesse le vere trame.
I credenti devono abbandonare le proprie ricchezze in mano alla setta e vivere in comunità frugali dove seguono l'ordine gerarchico del culto e dove, con lo studio e il lavoro, aspirano a salire fino alla carica di Gran Maestro. Per alcune figure di spicco che giurano fedeltà alla setta, è concesso non abbandonare la vita mondana, in quel caso viene loro imposto di prendere come consigliere un maestro e di seguire ciecamente i suoi comandi fino a che non si sarà raggiunto il suo stesso grado.



E voi che organizzazioni avete incontrato sul vostro cammino? E che organizzazioni vorreste vedere in Bihar, ora che avete cominciato un po' a conoscerla?

Per altri articoli su Bihar, seguite questo link.

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