lunedì 1 luglio 2013

Un D&D a mo(n)do mio - Drow e tiefling

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Ed eccoci di nuovo qua a parlare di Bihar, l'ambientazione di D&D su cui sto lavorando da un po' di tempo. Oggi tratterò le due razze malvagie per eccellenza, come sempre con qualche spunto un po' fuori dai canoni classici.

Drow



La società drow pre-cataclisma era basata sulla religione come poche altre. Le sacerdotesse della dea Ragno tenevano sotto stretto controllo la popolazione maschile, amministrando la società con una strana e distorta visione della meritocrazia: solo i più forti, astuti e traditori riuscivano a sopravvivere, e di questi poco più di una dozzina comandavano attraverso l'inganno e la violenza tutti gli altri.
La guerra divina distrusse tutte queste consuetudini e un giorno, ancora adesso ricordato e festeggiato come l'Ascensione, tutti i drow al comando, dalle sacerdotesse ai maghi fino ai maestri d'armi, sparirono senza lasciare alcuna traccia, come se la morte della loro dea li avesse annullati dal tessuto stesso della realtà.

Senza figure di riferimento in grado di comandare la popolazione con il pugno di ferro, la società crollò definitivamente: la guerra civile portò a scontri violenti fra caste, fra sessi e spesso anche fra fratelli di sangue.
Ben presto, del grande impero sotterraneo non rimase niente, poiché indeboliti dalla guerra molti caddero vittima delle minacce del sottosuolo che già a fatica respingevano durante il massimo splendore del regno. Il risveglio dei grandi esseri un tempo incatenati negli abissi più profondi, liberati dalla morte degli dèi che li avevano imprigionati, fu poi la fine della società un tempo così temuta. Ironicamente, in superficie nessuno se ne rese conto.

I drow sopravvissuti, disperati e accerchiati da minacce mortali, fecero l'unica cosa che era in loro potere: scapparono in superficie, disposti a soffrire il tocco per loro velenoso del sole pur di non morire inghiottiti nelle macerie del loro antico splendore. Iniziò così "Il Grande Esodo".
Da centinaia di grotte celate, uscirono i primi sparuti gruppetti di elfi scuri, di entrambi i sessi, senza distinzioni di casta, attendendosi i primi spiacevoli effetti della vita in superficie. Con loro grande stupore, scoprirono che la luce del sole non dava più loro fastidio; a quanto pare la maledizione che li costringeva negli abissi della terra era svanita con gli dèi che l'avevano lanciata .

I piccoli gruppi erano divisi tra di loro da distanze consistenti, così i drow, a malincuore, si unirono alle civiltà più vicine, approffittando del caos e della mancanza di coordinamento che seguì la Guerra Divina per amalgamarsi con i popoli locali. Da allora non esiste più un regno drow, ma una serie di piccole comunità sparse in tutto il continente.
I raminghi, come vengono motteggiati da chi li disprezza, agli inizi fecero fatica a tollerare il cambiamento, ma in breve tempo cominciarono ad apprezzare la tranquillità di una vita lontana dai pericoli dell'abisso.

L'esilio in qualche modo li aveva compattati, e nonostante le distanze si sentivano parte di un'unica entità, più uniti di quanto fossero mai stati ai tempi delle sacerdotesse.
Alcuni drow divennero esploratori e avventurieri, sempre alla ricerca di altre comunità di fratelli sparsi nel continente, e nell'anarchia divennero in un certo senso portatori di speranza, di una visione del mondo in cui dal caos e dalla disperazione può nascere una nuova civiltà.

Purtroppo, o per alcuni per fortuna, la frammentazione della loro gente portò alla morte della vecchia cultura drow e così non era raro trovare degli elfi oscuri perfettamente integrati con l'etica e la religione di chi li ospitava; spesso un esploratore raggiungeva una comunità e trovava drow che seguivano l'Insegnamento o drow che aggiungevano la loro conoscenza al nascente impero di Vasar o drow che fungevano da aiutanti ai futuri mercanti della Lega.
Per uno scherzo del destino, una razza assetata di controllo e comando si trovava spesso a seguire qualcun altro, potendo ambire al massimo a diventare dei secondi.
L'acutezza politica drow, per niente persa nonostante tutte le difficoltà, permise di rendere questa situazione un punto di forza della loro gente, portando alla nascita di una rete di scambio di informazioni, soprannominata "La Ragnatela": se non potevano più essere quelli che comandavano direttamente, sarebbero stati quelli in grado di dare i consigli migliori.
Grazie al loro forte spirito comunitario e alla fitta rete di scambi e favori costruita negli anni, i loro servigi divennero indispensabili ai potenti, ché un drow poteva vantarsi di conoscere cose prima degli altri e di superare in abilità anche le spie dei propri datori di lavoro.
Chiunque vuole emergere in un'attività, non può ormai fare a meno di avere un drow tra i suoi uomini di fiducia, potendo così disporre delle sue preziose informazioni. Ciò che è certo, però, è che non si può comprare la lealtà di un drow né sperare non ci sia un piano preciso dietro ai suoi sorrisi e alle sue riverenze.


Ancora adesso gli elfi scuri non hanno una nazione e vivono in piccole comunità, ai limiti della ghettizzazione, insieme ai popoli che li ospitano, ma anche se hanno assimilato in parte le tradizioni di dove vivono, la loro natura più interiore rimane puramente drow. Oltre a un'estrema passione per i ragni, i drow continuano a trovare il tradimento e l'assassinio dei metodi ragionevoli per risolvere i problemi, seppur la loro condizione di minoranza richieda una dose di attenzione e inganno superiore a quanto fossero già abituati.

Alcune voci girano insistentemente per la ragnatela, voci di misteriose sparizioni, di comunità che vedono i loro numeri ridursi lentamente e senza spiegazioni. Alcuni sostengono di aver visto strane creature aggirarsi tra le ombre, altri dicono di aver sentito voci inumane ma dalla tonalità familiare. I drow hanno impresso nella loro memoria gli incubi da cui sono fuggiti e alcuni temono che qualcuno sia venuto a reclamarli...


Tiefling


Al contrario delle guerre mortali, quella degli dèi non ebbe effetti visibili sulla popolazione fino alla sua conclusione.
I Superni combatterono principalmente nei loro mondi, lontano dagli occhi dei loro fedeli, ma le cronache del tempo descrissero qualche effetto collaterale anche nel continente. Uno dei più spettacolari fu la cosiddetta Pioggia di Sangue.

Secondo i teosofi, la Pioggia di Sangue avvenne a causa della morte di Gheraz, signore delle tenebre e padre degli infernali. Al suo decesso, l'intera regione di Azhali vide il cielo scurirsi e della nuvole piovere sangue bollente. I contadini, i mercanti da piazza e in genere chiunque dovesse stare in strada per lavorare, vennero colpiti da questo disgustoso liquido caldo. Sul momento non provarono niente di strano se non un certo inspiegabile turbamento.
L'effetto della pioggia si vide solo negli anni successivi, quando tutti i figli delle persone bagnate dal sangue nacquero con uno o più segni distintivi del fu Gheraz: corna, zoccoli, un colore particolare di incarnato, coda, lingua biforcuta e occhi di un colore ambrato.
Erano nati i primi tiefling (nel linguaggio di Azhali, tief vuol dire "strano" e -ling "figlio"). La maggior parte dei nobili, chiusi in casa durante la pioggia, non aveva avuto problemi del genere con la propria progenie e, ottusamente, decisero di correre ai ripari dichiarando quelle creature aberrazioni, prevedendo per loro la condanna a morte.
Ebbe così inizio il periodo noto come "Il Massacro dei Primogeniti", dove interi plotoni di soldati setacciavano le campagne per controllare che i nuovi nati non portassero sulla pelle i segni del demonio. Spesso bastava una piccola menomazione o un difetto congenito perché un neonato venisse passato a fil di spada.

Nel corso degli anni, diverse famiglie scapparono dalle città per nascondere i propri figli nelle più isolate campagne, al sicuro dai nobili e dall'odio del popolo non colpito dalla pioggia.
Ben presto sorsero vere e proprie comunità di tiefling, alimentate dall'odio per il potere costituito, talmente sordo da permettere un tale massacro. In una di queste comunità si insediò un sacerdote errante, il primo uomo di Fede che avesse mai preso a cuore le sorti dei Figli Strani. Il suo nome era Korius e professava una nuova disciplina, la Filosofia del Sole Nero.
Korius sosteneva che non vi era malvagità nell'uomo e che gli dèi avevano fatto di tutto per nascondere questa verità, troppo scomoda per i loro piani a lungo termine. Le anime malvagie erano come dei soli splendenti adombrati dalla luna del peccato: con un grosso sforzo e con la preghiera, l'eclisse spirituale che ne celava l'ardente luce sarebbe potuta finire.
Egli vide nei tiefling l'esaltazione della sua dottrina: si trattava di creature dall'aspetto malvagio che però potevano nascondere un animo puro e retto, se ben educate. Non vi era razza migliore per dimostrare la sua tesi e decise perciò di allevarli. All'inizio le sue parole vennero prese per farneticazioni, ma nelle isolate e compatte comunità tiefling concetti come la giustizia sociale, il rispetto per la diversità, l'idea che ogni essere vivente sia come un sole che merita di splendere, ebbero una fortissima presa e in capo a pochi anni i seguaci diventarono prima centinaia e poi migliaia.
Forti nel corpo e ancor più forti nello spirito, i Tiefling fedeli del culto iniziarono la cosiddetta Rivoluzione dell'Eclisse. Migliaia di Tiefling si presentarono davanti alla capitale di Azhali, pronti a ribaltare un regime che ritenevano ingiusto per far posto al sole della giustizia. I mezzosangue superavano gli uomini dieci a uno e ben presto la città e le terre intorno divennero parte di quello che sarebbe stato chiamato "Il Regno dell'Eclisse".
I tiefling stessi scelsero i loro rappresentanti e istituirono un governo democratico in cui ogni famiglia eleggeva un membro come rappresentante.



Non si pensi che la società tiefling però sia tutta luce: anche loro hanno le loro ombre, rafforzate e ingigantite dal sangue infernale. Il peccato è per i tiefling una condizione univoca: o si abbandona ogni passione, vivendo una vita di meditazione e distacco, o si permette che ogni piacere alberghi liberamente nel proprio cuore.
Non è un caso che vi siano tanti monasteri del Sole Nero quanti bordelli, in genere dalle offerte ben più variegate di quelle riscontrabili in altre regioni.
Nella stessa regione si possono scovare in eguali quantità asceti e dissoluti, accomunati entrambi dal fatto di non vedere in quello che compiono niente di sbagliato, poiché la filosofia del sole nero, che si è spaccata in dozzine di sette alla morte di Korius, vede in tutti del bene e fa parte della dottrina potersi mondare dai peccati commessi.

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2 Response to Un D&D a mo(n)do mio - Drow e tiefling

Francesco
1 luglio 2013 alle ore 18:45

Rimango sempre dell'opinione che i tiefling dalla 3a edizione in poi fanno ribrezzo come estetica

Lokeebot
1 luglio 2013 alle ore 18:46

Non posso che condividere.

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